Il CBD Può Influire sull'Ipertensione?

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La minaccia invisibile dell'ipertensione

Il CBD sembra influire positivamente su diversi fattori che contribuiscono all'ipertensione—stress, sedentarietà, alimentazione scorretta e obesità— almeno secondo i risultati di piccoli studi preclinici e su animali. La molecola potrebbe rappresentare una vera e propria ancora di salvezza per circa 1,13 miliardi di persone affette da tale condizione. Esaminando la cifra nel dettaglio, appare evidente che questo disturbo colpisce in modo indiscriminato. Nel 2015, 1 uomo su 4 e 1 donna su 5 soffrivano di ipertensione. A peggiorare le cose, esistono anche numerosi fattori di rischio.

Il rischio di ipertensione è maggiore con l'avanzare dell'età, se in famiglia sono presenti altri casi di ipertensione, se si è in sovrappeso, se si è fumatori e se si è esposti a periodi di stress prolungato o si soffre di altre malattie croniche (malattie renali, diabete, apnea notturna). In pratica, moltissimi fattori possono aumentare il rischio di ipertensione.

Fortunatamente, quasi tutti questi fattori di rischio possono essere tenuti sotto controllo con piccole modifiche allo stile di vita. Per comprendere come questo disturbo si sia diffuso così ampiamente e in che modo il CBD potrebbe influire sull'ipertensione, esaminiamo da vicino i meccanismi di questa malattia.

Comprensione e trattamento dell'ipertensione

Affinché il nostro cuore possa pompare sangue in ogni parte del corpo, è necessaria una certa forza. Le arterie sono progettate per gestire le fluttuazioni di pressione. Tuttavia, i problemi iniziano ad emergere quando la pressione sanguigna aumenta eccessivamente.

La pressione del sangue viene suddivisa in due categorie—la pressione sistolica e la pressione diastolica. La prima riguarda la pressione esercitata quando il cuore spinge il sangue all'esterno, mentre la seconda misura la pressione tra i battiti, con il cuore a riposo. Quando misuriamo la pressione sanguigna, il primo valore riguarda la pressione sistolica, mentre il secondo è relativo alla diastolica.

Ad esempio, una pressione sanguigna ideale dovrebbe rientrare nei valori 90/60–120/80mmHg (la pressione sanguigna viene misurata in millimetri di mercurio). Chi soffre di ipertensione potrebbe avere un valore pari a 140/90mmHg o superiore.

Come potete immaginare, una pressione sanguigna costantemente elevata può causare gravi danni al cuore. Con il passare del tempo, l'innalzamento della pressione provoca un indurimento delle arterie e una conseguente riduzione del flusso di sangue in tutto l'organismo. Nei casi peggiori, l'ipertensione può condurre ad angina pectoris, infarto, insufficienza cardiaca, battito cardiaco irregolare o rottura delle arterie.

La prevenzione è un'eccellente strategia per ridurre il rischio di ipertensione. Tuttavia, in alcune circostanze l'unica opzione è imparare a gestire la malattia. In questi casi si consiglia generalmente di ridurre lo stress mentale, controllare regolarmente la pressione del sangue e seguire terapie per l'ipertensione. Proprio nell'ambito dei trattamenti per la pressione sanguigna elevata, il CBD potrebbe svolgere un ruolo chiave.

Quali effetti potrebbe esercitare il CBD sull'ipertensione?

Sebbene sia possibile ridurre la pressione sistolica e diastolica tenendo sotto controllo i fattori di rischio, i potenziali effetti del CBD stanno attirando un crescente interesse, non solo per quanto riguarda l'ipertensione, ma per la salute dell'intero sistema cardiovascolare.

Nel 2017, il Journal of Clinical Investigation ha pubblicato un articolo riguardante gli effetti del CBD sulla pressione sanguigna. A nove volontari sani di sesso maschile è stata somministrata una dose di 600mg di CBD o un placebo. Durante lo studio in doppio cieco, controllato con placebo, sono stati monitorati diversi parametri relativi al sistema cardiovascolare.

Tali valori includevano la pressione sanguigna sistolica e il battito cardiaco. Gli scienziati hanno concluso che “negli esseri umani, la somministrazione acuta di CBD riduce il valore della pressione sanguigna a riposo e l'aumento di pressione in caso di stress”. È importante sottolineare che il campione di volontari era estremamente ristretto rispetto a coloro che soffrono di ipertensione, ovvero circa 1,13 miliardi di persone. Anche se questi risultati sono incoraggianti, è necessario svolgere ulteriori ricerche—raccomandazione confermata anche dallo studio stesso.

Trattamento dell'ipertensione in futuro

Forse è troppo presto per affermare che il CBD è potenzialmente in grado di contribuire al trattamento dell'ipertensione, ma fortunatamente ciò non ha scoraggiato i ricercatori. Il cannabinoide ha infatti attirato anche l'attenzione del British Journal of Clinical Pharmacology. Gli attuali risultati sembrano indicare che il CBD potrebbe influire positivamente sull'ipertensione. Comunque, come evidenziato in precedenza, molti di questi test sono stati effettuati su scala ridotta, in vitro o su cavie animali.

Quando si tratta di prevenire e gestire l'ipertensione, è consigliabile consultare sempre il proprio medico curante prima di prendere qualsiasi decisione.

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