Vedremo gli Atleti Olimpionici Usare il CBD?

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L'anno scorso, l'Agenzia Mondiale Antidoping (AMA) ha ufficialmente rimosso il CBD dalla sua lista di sostanze proibite per il 2018. L'agenzia ha tuttavia avvertito che il THC (il principale componente psicoattivo presente in cannabis e marijuana) resterà sulla lista.

Mentre una serie di cannabimimetici (essenzialmente dei composti sintetici volti ad imitare gli effetti della cannabis) sono tuttora vietati dall'AMA, l'agenzia ha affermato esplicitamente di aver sospeso il bando sul CBD:

“Il cannabidiolo non è più vietato. Il cannabidiolo sintetico non è un cannabimimetico; tuttavia, il cannabidiolo estratto dalle piante di cannabis potrebbe contenere anche concentrazioni variabili di THC, il quale rimane una sostanza proibita”, come ha scritto l'agenzia in una dichiarazione.

Questa è stata una grande notizia per un manipolo di atleti che hanno già fatto la scelta di utilizzare il CBD come parte del loro allenamento, della dieta, o dei programmi di recupero.

Ora, con le Olimpiadi invernali appena dietro l'angolo, in molti si stanno domandando se in futuro vedremo un maggior numero di atleti far ricorso al CBD.

CHI È WADA?

L'Agenzia Mondiale Antidoping (AMA, o WADA nella sigla inglese) è un'organizzazione internazionale, finanziata dal Comitato Olimpico Internazionale e da alcuni governi nazionali di varie parti del mondo. Fra le sue attività centrali, la ricerca ed educazione scientifica per la comunità sportiva, e la promozione di un mondo dello sport libero dal doping.

I documenti più noti dell'Agenzia sono il Codice Mondiale Antidoping (spesso designato semplicemente come “Il Codice”), e la Lista Proibita. Il Codice Mondiale Antidoping è destinato a stabilire coerenza nel mondo dello sport, ed a delineare le regole dell'antidoping ed i suoi standard sul piano mondiale.

Allo stesso tempo, la Lista Proibita funge da documento, aggiornato ogni anno, con cui si identificano le sostanze e pratiche proibite agli atleti, dentro e fuori dalle competizioni.

IL CODICE MONDIALE ANTIDOPING

Il Codice Mondiale Antidoping combina 6 differenti ambiti, con l'intento di chiarificare gli standard antidoping nel mondo.

Attualmente, il codice copre i seguenti ambiti:

- Lista Proibita
- Test e accertamenti
- Laboratori
- Esenzioni per l'Uso Terapeutico (TUE)
- Protezione della Privacy e dei Dati Personali
- Osservanza del Codice da parte dei Firmatari (effettiva a partire dal 1 aprile 2018)

Potete leggere il codice per intero qui.

LA LISTA PROIBITA DELL'AMA

La Lista Proibita dell'AMA è sostanzialmente il documento fondamentale che identifica pratiche e metodi vietati dall'Agenzia Mondiale Antidoping. Nel settembre 2017, l'AMA ha ufficialmente rimosso il CBD dalla sua lista per il 2018.

GLI ATLETI STANNO GIÀ FACENDO USO DI CBD

Molti atleti hanno già apertamente dichiarato di fare uso del CBD come parte del loro allenamento, della dieta, o dei programmi di recupero.

Probabilmente uno degli atleti più famosi ad usare il CBD è la star della UFC Nate Diaz. Diaz si è espresso in maniera esplicita sul proprio uso di CBD, e su come gli è di aiuto, sia prima che dopo i combattimenti.

“Aiuta nel processo di guarigione e nell'infiammazione, in cose così. Perciò vi conviene prenderne, prima e dopo i combattimenti, e per gli allenamenti. Vi renderà la vita migliore”, ha dichiarato Diaz in una conferenza stampa dell'anno scorso, dopo l'incontro con Conor McGregor alla UFC 202.

Anche ex giocatori della NFL si sono pronunciati sui benefici del CBD per gli atleti. Ebenezer Ekuban (dei Dallas Cowboys) ed Eugene Monroe (dei Baltimore Ravens) sono entrambi stati citati per il loro sostegno al CBD ed ai suoi effetti benefici per gli atleti professionisti.

“Questo dolore non sparirà mai. Il mio corpo è danneggiato”, ha detto l'anno scorso Eugene Monroe al Washington Post. “In qualche modo lo devo gestire. Farlo con le pillole mi stava uccidendo lentamente. Ora sono in grado di funzionare ed essere estremamente efficiente, trovando maniere per utilizzare differenti formulazioni cannabiche”.

Monroe ha esortato esplicitamente la NFL a cambiare i suoi standard su THC, CBD e la cannabis terapeutica in generale, dichiarandola un'opzione migliore per la gestione del dolore di quanto non siano i comuni oppiacei.

“È tempo che la NFL modifichi i suoi standard antiquati, per meglio proteggere i suoi atleti. Per troppo tempo ho visto i miei compagni di squadra, e buoni amici, lottare contro la dipendenza da oppiacei, ed abbandonare il gioco quando avevano ancora una lunga strada davanti; è tempo di fare un cambiamento”, scrive Monroe sul suo sito web.

Altri atleti, tanto professionisti come dilettanti, sono venuti allo scoperto quanto al loro consumo di cannabinoidi come il CBD. Grazie all'eliminazione da parte dell'AMA del CBD dalla Lista Proibita, è probabile che in futuro vedremo ancora più atleti fare uso di questa sostanza.

 

 

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